Luca Capriotti, giornalista di calciomercato.com, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Non so se vi è mai capitato di andare alla cena di uno chef stellato, molto sfiziosa ma non sempre capace di saziare. Credo che il calciomercato della Lazio abbia rispecchiato questo tipo di metafora, il mercato della Lazio è stato anche molto furbo, a partire da Jony strappato a cifre molto basse fino a Lazzari che è un grosso acquisto a cifre abbastanza contenute. Il voto però è poco più che sufficiente perché è un mercato che può diventare da 8 se alcune scommesse si rivelano vere alternative, ad esempio Jony deve sventare una sorta di maledizione che c’è sulla fascia sinistra, sperando che lo spagnolo sia più di un Durmisi che non cade da solo. Mi auguro che l’esempio possa essere Correa, che è diventato di fatto un titolare per l’attacco. Ho invece dubbi su Vavro, che per il budget speso dalla Lazio (che 10 milioni non li ha spesi per Immobile, tanto per capirci) doveva essere pronto nelle prime partite, assolutamente.

L’articolo della Gazzetta che valuta il monte ingaggio delle squadre di Serie A piazza la Lazio al sesto posto. Questo fa capire che il miracolo sportivo lo realizza Simone Inzaghi trovando la giusta alchimia: la società gli è stata di buon supporto ma poteva fare di più, entro dicembre gli ingaggi aumenteranno col rinnovo di alcuni giocatori importanti, però aggiungerei che la distanza tra la Lazio e le prime tre in classifica a livello economico è importante. Il problema subentrerà quando ti confronterai con situazioni arbitrali come due anni fa o con un altro miracolo sportivo come quello dell’Atalanta dell’anno scorso. Nell’intervista di oggi al Corriere dello Sport il DS Tare esprime anche un certo disappunto su una freddezza eccessiva dell’ambiente, a volte la squadra andrebbe sostenuta con un pizzico in più di entusiasmo, i numeri della campagna abbonamenti sono sufficienti ma non avranno fatto stappare lo champagne.

La Lazio per vari motivi, fisici, motivazionali o anche sconosciuti, si trova spesso a mollare intorno al mese di marzo. C’è un limite comunicativo, parlare di premio Scudetto può essere imprudente, a volte ho l’impressione che il valore della rosa per la società sia superiore alla realtà dei fatti. La comunicazione spesso sbaglia ed estrapola concetti per criticare, ma altrettanto spesso si presta il fianco a queste critiche.

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