di Patrizio FARINACCI

L’agente FIFA Filippo Colasanto è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, per parlare della chiusura del calciomercato:

C’è una squadra, la Juventus, davanti a tutti nelle gerarchie, seguita dall’Inter che ha avuto anche una forte accelerazione economica. Un mercato importante diretto da un allenatore “viziato” nel senso buono e meno buono del termine come Antonio Conte. Dunque Suning si è trovato davanti un interlocutore a cui non ha potuto dire più di tanti no.

Ci sono state trattative che non sono andate a buon fine, il Milan ha inseguito per settimane Correa quando al posto loro avrei puntato con molta più decisione De Paul dell’Udinese. In Italia il calciomercato è fatto in primis di rapporti interpersonali tra dirigenti e addetti ai lavori. Poi se c’è l’onestà intellettuale di inseguire operazioni che portano a un miglioramento della squadra, tanto meglio.

La Lazio non ha ceduto i giocatori più importanti, è andata avanti con lo stesso allenatore e lo stesso impianto di gioco, partendo a razzo. Come diciamo a Roma alla Lazio manca 1 per fare 31, ci sono state possibilità che forse avrei trovato a cogliere che sono Mandzukic e soprattutto Llorente.

Nell’indole gestionale di Lotito c’è quella di avere giocatori solo di proprietà, una mossa che fa sì che il giocatore si senta parte del progetto e della società. Mai ho sentito un giocatore della Lazio parlare male dell’ambiente o della società dopo essere andati via. Alcune scelte di giocatori in prestito dell’ultim’ora mi sanno un po’ di disperazione, vedi Rebic che non c’entra nulla con Correa e sul quale ha ripiegato il Milan e lo stesso Mkhitaryan nella Roma, uscito fuori all’ultimo momento pur essendo un nome conosciuto.

In Argentina la presidenza di un club si prende per votazione, come in Spagna. C’è anche voglia di rientrare dei soldi della campagna compiuta per essere eletti. Dal settore giovanile, da dove vengono sempre fuori giocatori importantissimi (loro chiamano l’Argentina “il campo seminato del mondo”) i talenti vengono dunque subito venduti per monetizzare. Questo comporta che spesso arrivano sul palcoscenico europeo giocatori ancora acerbi per il cambio di realtà che vanno a vivere e che avrebbero avuto bisogno di un paio di campionati in più in Argentina per essere pronti.

De Ligt ha fatto male nelle prime due partite ma quando si ambienterà sarà il colpo dell’anno per la Juventus. A livello internazionale posso dire che l’acquisto più interessante è stato Joao Felix, sa giocare accanto a Diego Costa e promette grandi cose.

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