di Danilo GALDINO

Dura e triste la vita per tutti quei Laziali che da tempo covano silenziosi e sperano sempre in un passo falso, un errore, una caduta della Lazio nostra, per tirare un po’ fuori la testa ed iniziare a sputare veleno su tutto e tutti.
Dura e triste la vita per chi non riesce più a godere di un trofeo conquistato, di un derby stravinto o di un ottimo acquisto come Manuel Lazzari. Essere inconsciamente il primo detrattore e il primo gufo di ciò che un tempo si diceva di amare è un esercizio logorante e frustrante. Vivere aspettando il momento di dire: “Io te l’avevo detto…”, senza poter mai gioire a pieno dei momenti piacevoli è deprimente. Essere tifosi del proprio personaggio, delle proprie idee portate avanti ad oltranza, e sentirsi spesso sconfitto nelle proprie ottuse auto convinzioni è umiliante.
Sì, queste figure negli ultimi due mesi sono stati tutti smascherati e derisi, ma loro non desistono e continuano a sperare che il futuro sia sempre negativo. Queste persone hanno prima sperato che la stagione fosse un totale fallimento, confidavano nella sorprendente Atalanta di Gasperini per poter uscire fuori con veemenza e scagliarsi contro tutto e tutti, hanno gridato allo scandalo e chiesto che il rigore non visto in Finale di Bastos permettesse di ripetere la partita, poi hanno spostato le loro attenzioni sul Mister Inzaghi, poi su Igli Tare, dopo su Angelo Peruzzi, per poi ritornare all’attacco della società.
“Ancora non avemo comprato un giocatore. Sempre la solita storia…”
Sarebbero stati un pochino più credibili se fosse stato Ferragosto, con l’inizio del campionato alle porte, un ritiro e delle amichevoli precampionato ormai terminate. Ieri si è aperto ufficialmente il calcio mercato che terminerà il 2 settembre, e dopo un lungo corteggiamento, la Lazio nostra ha messo a segno un gran colpo. Si è assicurata il migliore esterno offensivo della serie A dell’ultima stagione.
Manuel Lazzari nato il 29 novembre 1993, con le sue 33 presenze, prestazioni quasi sempre eccellenti, i suoi 8 assist vincenti, ha trascinato la Spal verso un’importantissima salvezza. Già lo scorso anno aveva impressionato è incantato tutti, compreso Simone Inzaghi. Di giocatori bravi con le sue caratteristiche, non ce ne sono tanti in Italia e sicuramente il suo arrivo porterà dei miglioramenti ad una catena di destra che ha palesato evidenti limiti.
È stato divertente vedere come cambiavano i giudizi su questo ragazzo di Valdagno nel giro di poche ore e in base alle voci veicolate dai media.
Lazzari si allontana dalla Lazio e si avvicina alla Fiorentina, immediatamente scattava il commento: “Non semo capaci de prende neanche un giocatore come Lazzari! Pure la Fiorentina spende più soldi de te.”
Lazzari si riavvicina alla Lazio, e subito a scrivere: “Neanche fosse Cristiano Ronaldo. Sta mezza pippa della Spal!”
Su Lazzari piomba l’Atalanta, e le stesse persone pubblicavano nuovi post e commenti sui social network o chiamavano le radio per dire: “I giocatori forti vanno sempre dalle altre squadre che non fanno il mercato contando i centesimi e utilizzando i buoni pasto”.
Alle 17:00 di ieri Lazzari è un giocatore della Lazio… Nooooo… Nooooo… Non ne voglio sapere… datemi una Wi-Fi, una connessione, che devo immediatamente scrivere: “State a fa tutte ste tarantelle per Lazzari, neanche fosse Dani Alves… C’hai messo un anno per prendere l’esterno destro della Spal”.
Dura e triste la vita per tutti quei Laziali che da tempo covano silenziosi e sperano sempre in un passo falso, un errore, una caduta della Lazio nostra.
Aspetteranno impazienti il suo primo cross calibrato male o il suo primo appoggio sbagliato, per potersi trasformare nelle vedove più affezionate dei vari Patric, Basta, Romulo e Marusic.
La speranza di chi ama veramente e incondizionatamente la Lazio nostra, è che questo ragazzo arrivato da Ferrara ricalchi perfettamente ciò che abbiamo vissuto dodici mesi fa con Francesco Acerbi. A lungo corteggiato e desiderato, arrivato senza troppi squilli di tromba trionfalistici è diventato in pochissimo tempo un pilastro in campo e fuori della Banda Inzaghi.
Manuel corri e lotta finché puoi, onorando sempre quell’aquila che a breve ti verrà messa sul cuore e il popolo Laziale ti sosterrà e rispetterà. Fregatene di queste persone che sono le stesse che hanno precedentemente criticato giocatori che hanno vinto tutto come Negro, Favalli, Veron e Salas, per poi accanirsi nel corso degli anni contro Oddo, Lulic e Immobile.
Manuel questi sono personaggi tra di noi ci sono sempre stati, non dare mai peso a questi particolari sciocchi, se vali si vede dagli occhi, niente paura, tu corri, tu corri…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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