di Danilo GALDINO

Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani di bianco e la faccia di blu. Poi d’improvviso venivo da un congiuntivo rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito…
Volare oh oh, cantare oh oh, nel Coni con la faccia blu, felice di stare lassù.
E volavo, volavo felice fino agli Emiri e ancora più su, mentre il mio mondo pian piano spariva lontano laggiù.
“Speravo che questo giorno non ci fosse mai stato…” e invece sto qui.
La tua voce è una musica dolce che suona per me. Volare oh oh, cantare oh oh, non ci resta che piangere e mi sento un po’ come Massimo… il gladiatore? No Troisi… oh oh oh oh… Baldini Vitellozzo, Pallotta come il babbo, Baldissoni il direzionatore e tra Mario e Daniele ho sempre voluto più bene… uguali!
“Non so più che divve” e poi per ottanta minuti non la smetto più de menà, c’erano un sacco d’amici la tutti pe’ me, quelli della Rai, quelli di Sky, quelli di Mediaset, delle radio, dei giornali, c’erano proprio tutti come a un compleanno, c’erano le Iene, gli sciacalli ed i leocorni che me vonno tanto bene.
“Ho sempre dato il massimo di quello che faccio”, ma a qualcuno non è bastato, vorrebbero altro come se fosse facile fare un cucchiaio dialettico, un tacco al congiuntivo o un semplice passaggio grammaticale di due metri.
La sensazione che si avverte è veramente strana e particolare, perché dopo il 26 maggio del 2013 nessuno poteva immaginare di arrivare a tutto questo, anzi i più attenti hanno sempre saputo che la comunicazione bella, impettita, ruffiana e ammiccante presente ieri al Coni, nascondeva da un decennio sotto al tappeto giallorosso, montagne e montagne di polvere. Nessuno di noi però poteva minimamente immaginare che a soffiare forte e sporcare bene tutto, fosse proprio la bandiera. Sì perché come si è sbrigata a scrivere la sindaca super partes Virginia Raggi: “Le bandiere restano sempre. I tifosi sanno riconoscere le persone vere. Tu lo sei. Daje Francè”.
Lei se ne intende di bandiere e ti tifosi…
Sì, penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani di bianco e la faccia di blu. Poi d’improvviso venivo da un congiuntivo rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito…
Volano stracci oh oh… Volano panni sporchi oh oh… Arrivata dalla società giallorossa intorno alle 20:00 la pronta risposta alle dure parole dell’ex Capitano ed ex Dirigente attraverso un comunicato ufficiale: “Il Club è estremamente amareggiato nell’apprendere che Francesco Totti ha annunciato di lasciare la società e di non assumere la posizione di Direttore Tecnico dell’AS Roma. Gli avevamo proposto questo ruolo dopo la partenza di Monchi ed eravamo ancora in attesa di una risposta. Il ruolo da Direttore Tecnico è uno dei più alti nei nostri quadri dirigenziali: una posizione che ovviamente richiede dedizione e impegno totali, come ci si aspetta da tutti i dirigenti all’interno del Club. Eravamo pronti a essere pazienti con Francesco e ad aiutarlo a mettere in pratica questa trasformazione da grande calciatore a grande dirigente. Il ruolo di Direttore Tecnico è la carica in cui credevamo potesse crescere e in cui ci siamo proposti di supportarlo durante la fase di adattamento. Nonostante comprendiamo quanto sia stato difficile per lui decidere di lasciare l’AS Roma dopo trent’anni non possiamo che rilevare come la sua percezione dei fatti e delle scelte adottate dal Club sia fantasiosa e lontana dalla realtà. Riguardo ai ripetuti riferimenti al suo possibile ritorno con l’insediamento di una nuova proprietà, in aggiunta alle informazioni raccolte da lui stesso in tutto il mondo circa soggetti interessati al Club, ci auguriamo che questa non sia un’anticipazione inopportuna di un tentativo di acquisizione: scenario che potrebbe essere molto delicato in considerazione del fatto che l’AS Roma è una società quotata in borsa. La proprietà non ha alcuna intenzione di mettere la Roma in vendita adesso o in futuro. Auguriamo a Francesco buona fortuna per quello che deciderà di fare”.
Sì, penso che un sogno così non ritorni mai più, mi sporcavo le mani di bianco e la faccia di blu. Ora verrà il bello, altro che “uccelli de rovo”… più che Padre Ralph servirà un vero esorcista per mettere pace nelle prossime settimane. Per chi osserva dall’esterno, con lo stesso ghigno e lo stesso sguardo di quel 26 maggio 2013, il meglio deve ancora venire…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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