In una lunga intervista al Corriere dello Sport, torna a parlare Simone Inzaghi. L’allenatore della Lazio, fresco di rinnovo biennale, dopo un lungo silenzio spiega le sue riflessioni e torna a sottolineare la convinzione che l’ha portato a ripartire con un nuovo ciclo in biancazzurro:

“Ho solo voluto prendermi una pausa di riflessione. Dopo tre anni avevo bisogno di fare chiarezza con me stesso. Ritengo di essere una persona seria, un professionista, e non mi va di prendere in giro nessuno. Mentalmente avevo bisogno di chiudere il ciclo iniziato nel 2016 per, eventualmente, aprirne un altro con maggiore entusiasmo e convinzione. Un allenatore, se non possiede queste motivazioni, non può chiederle ai suoi giocatori. Ci ho pensato e sono pronto per un nuovo ciclo, per una nuova sfida, per un bel progetto tecnico, in accordo con la società. Posso dirlo subito, con grandissima chiarezza: io e il mio staff daremo il massimo per centrare obiettivi importanti. Per noi, per la Lazio, per i nostri tifosi, per la società che ha creduto in me.”

Ho parlato con il presidente e con il direttore, mi hanno detto che la squadra rimarrà super competitiva. Ci saranno interventi, la Lazio rimarrà forte. Tare è una garanzia, una sicurezza sul mercato. E’ un grandissimo direttore sportivo, c’è grandissima fiducia in lui. Siamo una grande famiglia. Con Tare, Peruzzi, De Martino e Calveri, assieme al presidente Lotito, ci conosciamo da una vita, c’è grande sinergia, stiamo sempre assieme. Potrebbe anche esserci un ringiovanimento, ma gli uomini che sono con me dall’inizio, cito ad esempio Lulic, Radu e Parolo, mi hanno sempre dato grandissima disponibilità e fiducia.

La Lazio per me è è vita, è famiglia. La lazialità si tramanda e io l’ha tramandata ai miei figli, penso faranno lo stesso con i loro figli. La Lazio è una storia iniziata 20 anni fa. Se l’avessi immaginata così bella, quand’ero giocatore, forse non ci avrei creduto, sarebbe stato impossibile scriverla così come la sto vivendo. Oltre ad essere l’unico laziale ad aver vinto la Coppa Italia e la Supercoppa da giocatore e allenatore, mi piacerebbe vincere lo Scudetto da giocatore e allenatore. So che può sembrare qualcosa di irrealizzabile, ma sognare è lecito. Sono partito dal basso, mi sono giocato le mie occasioni. E’ anche grazie al presidente Lotito se sono arrivato dove sono.

One Comments

  • Pasquale Arena 09 / 06 / 2019 Reply

    Appena finita la finale di Coppa Italia avevo notato un certo distacco…mi sono all’armato,non capivo…adesso è tutto più chiaro…sono contento spero che si apra veramente un ciclo lungo S.F.Lazio.

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