Arturo Diaconale, Responsabile della Comunicazione della Società Sportiva Lazio, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Gli sviluppi di Milan-Lazio sono ormai fin troppo noti, il risultato da nostro punto di vista è stato assolutamente ingiusto e la tensione sfociata in campo ha portato ai fatti di fine partita. Una maglia scambiata amichevolmente è stata ostentata come fosse un trofeo di guerra facendo scaturire una situazione offensiva e inaccettabile. Il Giudice Sportivo credo che abbia chiuso tutte le polemiche lasciando aperta solo quella relativa al comportamento di Kessie e Bakayoko, di cui si occuperà la Procura Federale.

La posizione della squadra è quella di avere uno stimolo in più per il raggiungimento dei traguardi, il quarto posto e la Coppa Italia. Non rinunciamo a nulla e squadra e allenatore vogliono mantenere i nervi saldi, oggi c’è una partita importante con l’Udinese, sabato un’altra contro il Chievo altrettanto decisiva e vincerle significherebbe essere in corsa per la Champions. Poi ci sarà il ritorno di Coppa contro il Milan che dovrà essere depurato da tutto ciò che è accaduto in campionato: non dovremo cadere in provocazioni controproducenti e la Società chiede un atteggiamento responsabile pur solidarizzando in pieno col senso di rivalsa dei tifosi che hanno visto atteggiamenti irrispettosi verso la Lazio. Il calcio non è guerra, è gioco ed è sciocco e grave compiere certi gesti, mancare di rispetto a una maglia esibendola come un trofeo in un rito tribale.

La linea della Lazio da qui al 26 maggio sarà una linea di responsabilità: ci siamo accorti che nella scorsa stagione un certo tipo di proteste, a partire da quella post Lazio-Torino arbirata da Giacomelli, portò al rifiuto del gagliardetto da parte di un arbitro. In Italia le proteste di alcuni vengono ascoltate, quelle di altri diventano controproducenti. Giochiamocela sul campo cercando di essere più forti di ogni tipo di avversità, anche se l’impressione è che nel calcio esistano sempre due pesi.

Abbiamo sempre denunciato un certo atteggiamento dei media nazionali, che sono quelli concentrati nelle regioni del Nord. Questa è una polemica che ho sempre portato avanti e continuerò a farlo, su un calcio di rigore ci sono opinioni diametralmente opposte da parte dei commentatori a seconda se l’episodio sia a favore o contro la Lazio. D’altronde un vecchio detto dice che le leggi si interpretano per gli amici e si applicano per i nemici.

E’ difficile fare chiarezza nel dopopartita di Milan-Lazio, è avvenuto di tutto in maniera molto concitata. Rispetto a quanto registrato degli ispettori i dirigenti della Lazio non si sono accorti di nulla. Lucas Leiva è una persona civilissima ed ha escluso di aver insultato in quella maniera il dirigente milanista. Allo stesso tempo c’è questo referto che riporta lo scambio di battute: il giudice ha chiuso la vicenda comminando la multa a Leiva ridimensionando la portata dell’episodio. Io mi sarei aspettato che la multa fosse stata estesa anche all’altro contendente nel battibecco, ma questo non è avvenuto e mi attengo alla decisione del giudice federale che chiude definitivamente questa vicenda. Noi rimaniamo convinti che Leiva non abbia fatto nulla e che se c’è stato uno scambio di parole sia stato privo di quei toni pesanti riportati. Non c’è bisogno di riaprire la questione ma rimaniamo della nostra idea e ci sentiamo anche in questo danneggiati. A voler essere maliziosi si potrebbe pensare che qualcuno avrebbe voluto utilizzare la vicenda Leiva per coprire quella relativa a Kessie e Bakayoko, ma questo non è riuscito perché la vicenda Leiva ora è chiusa e l’altra invece resta aperta in attesa delle decisioni della Procura Federale..”

Sullo Scudetto 1915 stiamo aspettando novità e decisioni con una consapevolezza: quel titolo ci spetta.

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