Beppe Incocciati, ex attaccante rossonero, alla vigilia di Lazio-Milan è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Il Milan ha trovato degli equilibri importanti, in un momento in cui serviva ha trovato un finalizzatore straordinario come Piatek. In questo momento c’è massima fiducia anche su quella che è l’organizzazione tattica di Gattuso, si stanno raccogliendo i frutti di un lavoro che Gattuso ha saputo seminare col tempo.

Gattuso è stato un oppositore su alcuni giocatori che la società voleva cedere sul mercato di gennaio, come Calhanoglu ma anche Bakayoko: il tecnico si è imposto facendo valere l’occhio di un ex calciatore esperto, avendo intravisto le qualità di giocatori che oggi sono più in forma. Il tecnico ha saputo farsi valere anche nelle strategie di mercato. Nella griglia per la Champions è al momento la squadra in migliori condizioni.

La Lazio è priva di pedine importanti sulle quali Inzaghi aveva stabilito un certo percorso tattico. Le assenze di peso lasciano sempre uno strascico di negatività sotto l’aspetto organizzativo, Inzaghi dovrà fare i conti con questi problemi ma il campo a volte stabilisce anche soluzioni alternative, legate alla psicologia dei giocatori, e calciatori che sembrano inadatti per un ruolo fanno poi la gara della vita. La Lazio però è in emergenza da diverse settimane, le motivazioni non mancano ma il Milan in questo momento sembra avvantaggiato.

Appuntamenti come una semifinale di Coppa Italia possono creare stimoli e motivazioni in grado di far superare un’emergenza: a Genova però si è vista una Lazio che sta patendo i problemi fisici di molti giocatori, avere molti infortunati è un qualcosa per cui bisogna pagare pegno, al di là dei problemi della Lazio è il Milan ad essere in salute, forse è la squadra al momento più organizzata assieme al Napoli.

Partite come Fiorentina-Inter fanno venire voglia di non vedere più il calcio, al di là del merito degli episodi. Credo che il calcio non sia uno sport adatto a questo tipo di tecnologia, il VAR alimenta troppe polemiche: ogni volta che c’è un gol ormai nessuno esulta, si cerca di capire quali input riceve l’arbitro nell’auricolare e ci sono tante perdite di tempo inutili. Io lancio un’idea, spegnere per un po’ la tecnologia e vedere tra qualche mese com’è stato tornare alla storia di questo gioco che è sempre stato bellissimo anche con qualche errore arbitrale. I direttori di gara non vanno delegittimati.

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