di Danilo GALDINO

Quando rincorri un sogno non c’è mai un solo attimo per rifiatare, non puoi rilassarti, non puoi mai perdere di vista la strada che stai percorrendo, non esiste un giorno libero o un’ora con la testa da un’altra parte.
Quando rincorri un sogno devi convivere con la sofferenza, non farti sopraffare dai morsi della stanchezza e anche quando i muscoli bruciano fino prendere fuoco, dei resistere e andare avanti.
Quando rincorri un sogno sei costretto a dimenticare in fretta il sapore dello champagne, il gusto dolce delle vittorie o quello amaro delle sconfitte. Devi sempre rimetterti in discussione, ogni mattina azzerare di nuovo il contagiri delle motivazioni, ripartire sempre insieme ad una nuova alba chiara, limpida e dorata.
Questo è il duro destino di chi vuole compiere e raggiungere qualcosa di straordinario, questo è il destino di chi non si accontenta, non cede alla stanchezza, non si fa abbattere dalle ingiustizie, non smette mai di credere e osare.
Siamo ancora tutti frastornati e amareggiati dalla sconfitta di domenica, ad interrogarci sul perché ed il percome dei tanti infortuni, ma oggi è già vigilia di una nuova grande serata europea da vivere e affrontare. Leggendo la lista dei convocati e degli indisponibili, considerando il valore e l’esperienza del Siviglia, e partendo dallo svantaggio del risultato d’andata, sembra quasi un nuovo capitolo del film “Mission Impossible”, ma il protagonista stavolta è interpretato da Simone Inzaghi e non da Tom Cruise.
Mentre siamo assorbiti e concentrati sui prossimi due difficili impegni di Europa League e Coppa Italia, prosegue la farsa campionato italiano. In questo caso il film è sempre lo stesso e viene riproposto ogni stagione. Squadre indebitate e figlie di un sistema politico ed economico ben marcato, continuano ad essere aiutate e trascinate verso la cassaforte Champions League. Per alcuni club indebitati fino al collo, quel bottino da 50-60 milioni di euro, non può e non deve sfuggire per nessuno motivo. Valutazioni sbagliate, errori arbitrali silenziati e oscurati, giudizi che cambiano da squadra a squadra, “rigori salvavita” assegnati in modo chirurgico dal fischietto di turno. Bruciano ancora sulla nostra pelle le ferite della scorsa stagione, per noi la parola AIA non ricorda l’acronimo dell’Associazione Italiana Arbitri, ma è un vero grido di dolore.
Sfortunatamente o fortunatamente, dipende dai punti di vista, non c’è tempo per noi di pensare e rimuginare troppo, la nostra testa è entrata già in modalità Europa League. Alle 18:00 di domani allo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán, giocheremo una partita da dentro o fuori, e lo dovremo fare senza i nostri giocatori migliori e con una squadra stanca e ferita.
La nostra stagione è entra nella sua fase cruciale e affronteremo nelle prossime due settimane le tre partite contro il Siviglia, il Milan e il derby, dovendo far affidamento solo sul nostro cuore.
Alla Lazio ce pensano i Laziali… e a dire il vero neanche tutti. Domani sera saranno in mille a scortarla e sostenerla come sempre, gli stessi leoni che ruggivano a Marsiglia, Francoforte e in tutti gli stadi d’Europa e d’Italia.
In questo momento tutto sembra molto più grande di noi, in questo periodo troppi si sentono piccoli e hanno già mollato, ma la realtà è che nonostante le grandi difficoltà tutto può accadere e ogni storia può essere ancora scritta con le nostre mani.
Sosteniamoli, aiutiamoli, proteggiamoli sempre, da tutto e tutti.
Chiudi gli occhi, ragazzo e credi solo a quel che vedi dentro. Stringi i pugni ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento. Sogna ragazzo, sogna…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.