Mauro Mazza, ex direttore del Tg2 e giornalista Rai, è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Una Lazio al completo se la sarebbe giocata alla pari contro il Siviglia. Purtroppo con tante mancanze l’incontro è stato impari: sicuramente encomiabile l’impegno messo in campo, ma a tratti la Lazio è stata in grande difficoltà. Bene che la qualificazione che sia ancora in bilico: ho come l’impressione che la Lazio soffra una sorta di complesso di inferiorità contro le squadre che appaiono superiori. Contro le squadre più deboli a volte si riesce a fare risultato pieno anche quando non si gioca al massimo, i problemi spuntano contro gli avversari più blasonati.

Dopo il risultato di ieri mi giocherei le carte migliori in campionato e in Coppa Italia: dovessi scegliere se spendere un giocatore in condizioni precarie lo farei a Genova o in Coppa Italia contro il Milano e non con il Siviglia, anche se comunque non si andrà a giocare per onore di firma ma per provare a ribaltare il risultato.

Aspetto ancora un giocatore come Milinkovic-Savic che faccia da campione la partita della vita contro una grande avversaria. Non ho ancora visto il serbo produrre una prestazione eccezionale in un big match. Certo a frenare le offerte in estate sono state sicuramente le richieste economiche della Lazio, ma anche questo aspetto viene sicuramente valutato. Anche Correa, col ct Scaloni in tribuna, ha mancato un’occasione per mettersi in mostra.

Quest’anno in Serie A la presenza di un fenomeno vero come Ronaldo ha catalizzato l’attenzione, ma in Italia è solo lui un giocatore di tale livello. Gli altri sono uno-due gradini sotto, guardando l’Inghilterra, la Spagna e in parte anche la Germania ci troviamo di fronte a un calcio migliore del nostro.

Da Pedro Neto abbiamo visto sprazzi interessanti, ma preferirei insistere su Correa come nuovo Felipe Anderson: Neto è talentuoso ma è ancora un giovane calciatore acerbo però per i livelli ai quali aspira la Lazio. Zaniolo non è uscito dal nulla, aveva già dimostrato di essere già pronto, colpa di chi non ha compreso le sue vere potenzialità, anche se lo stesso Di Francesco inizialmente non aveva puntato ciecamente su di lui.

Il gruppo sembra un po’ meno compatto rispetto allo scorso anno e soprattutto a inizio stagione la squadra mi è sembrata avere meno fame. A tratti mi sembra di vedere la Lazio vogliosa dello scorso anno, ma quella telefonata tra Inzaghi e Lotito è sullo sfondo, ma qualche preoccupazione emerge e credo che senza un grande risultato in Coppa Italia né il quarto posto il tecnico potrebbe chiudere la sua esperienza sulla panchina della Lazio.

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