Quest’oggi, il Presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito è intervenuto in conferenza stampa dal Centro Sportivo di Formello:

“Sono quattro anni che non rilascio dichiarazioni in conferenza stampa ed ho deciso di farlo per fare chiarezza su alcune situazioni e sui rapporti che ci sono all’interno del Club, tra le figure che lo rappresentano. Sono qui con i miei ‘figliocci’ Simone Inzaghi, Igli Tare e Angelo Peruzzi, con quest’ultimo ci sentiamo tutti i giorni per analizzare l’andamento della squadra e di ciò che accade all’interno dello spogliatoio. Da diverso tempo è capitato di poter acquisire notizie mediatiche che sono state volte a destabilizzare l’ambiente che, invece, è sereno: siamo una grande famiglia nella quale ci sono articolazioni come in tutti gli altri nuclei familiari nei quali ci sono tanti figli; in questa ci possono essere vedute diverse che possono lasciar intendere discorsi che non esistono.

Simone Inzaghi sarà l’allenatore della Lazio per i prossimi anni, Igli Tare ne sarà il Direttore Sportivo ed Angelo Peruzzi ne sarà il Club Manager. Dobbiamo far capire ai nostri tifosi che non siamo transitori, ma definitivi. Sulla base di questo abbiamo intrapreso un percorso di crescita strutturale e tecnico che si basa sugli obiettivi prefissati. Abbiamo messo in campo sforzi sulla credibilità del club e tesi al raggiungimento dei risultati. Può capitare che le partite non vadano nel verso giusto, ma non ci sono state catastrofi e non sono stati deteriorati rapporti. Nel nostro ambiente ci sono dialettiche normali nel rispetto delle persone e nel rispetto dei ruoli. Non ci sono dualismi o contrapposizioni all’interno del nostro Club, bisogna chiarire questa situazione per far capire che siamo un gruppo unito. Vogliamo creare una grande famiglia nel rispetto delle persone e dei ruoli: non ho mai interferito in discorsi tecnici ed, invece, mi addebitano presenze mai avvenute in determinati contesti.

In tutte le famiglie ci sono articolazioni e dialettiche normali tese al raggiungimento di risultati migliori. Noi abbiamo intrapreso percorsi funzionali affinché la squadra, che riteniamo idonea e competitiva ad alti livelli, possa lottare ed esprimersi al massimo. Vorrei che la comunicazione scritta, televisiva e radiofonica fosse improntata nel rispetto della verità e vorrei che questa non additasse questioni che sono prive di fondamento e tese solo alla destabilizzazione del nostro ambiente che è proteso invece al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il mio stato d’animo? Abbiamo una Ferrari che non viaggia a 300km/h, questo ci può stare perché una macchina può ingolfarsi non esprimendosi al massimo. Dobbiamo esserne coscienti e correggere questa situazione affinché l’auto riparta in maniera celere. Gli ultimi risultati non sono quelli che ci aspettavamo, ora dobbiamo fare in modo che non si ripetano.

Parlare con i calciatori spetta ad altre figure della Società, ma io ho capito che quando ci sono aspettative su alcuni individui, quest’ultimi possono reagire diversamente: c’è chi risponde con determinazione ed efficacia, chi le vede come un peso. Ne stavo parlando poco fa, quando si arriva all’apice di un determinato contesto, crescere è più complicato così come lo è stabilizzarsi e mantenere lo stesso standard nelle performance. Abbiamo grandi calciatori ed una squadra di qualità e dobbiamo sapere che dovranno trovare la loro miglior concentrazione per ritrovare la loro miglior prestazione.

Ho sempre espresso considerazioni su alcune necessità del nostro calcio, ma lo scorso anno non ho rilasciato dichiarazioni e quando si ha un ruolo istituzionale bisogna sapere che si vince tutti insieme e si perde tutti insieme. Le dichiarazioni di Marcello Nicchi? Il responsabile dell’AIA ha preso coscienza di alcune situazioni che lo scorso anno potevano essere transitorie e che oggi sembra abbiano portato ad una riflessione affinché alcuni episodi non accadano più.

Tutti gli addetti ai valori che hanno competenza tecnica ci ritengono all’altezza degli obiettivi preposti. In Italia tutti parlano come direttori o tecnici, ma nel nostro caso sarà il campo a certificare il valore della nostra rosa. Il conducente e la macchina sono importanti allo stesso modo, così come lo è il meccanico ed ogni organo che concorre al raggiungimento di determinati obiettivi. Abbiamo le potenzialità per raggiungerli, ciò lo testimonia anche la storia del nostro Club ed anche quanto accaduto lo scorso anno: la rosa non si è indebolita, gli obiettivi vanno proclamati e raggiungerli. Sul campo ci sono tanti fattori che possono influire, ma a prescindere da ciò noi non vogliamo che si possano strumentalizzare dei processi mediatici che potrebbero incidere sul rendimento della squadra.

Siamo una grande famiglia nella quale non ci sono contrapposizioni. Insieme vogliamo raggiungere determinati obiettivi. Non siamo dei visionari: i calciatori scendono in campo insieme a tanti fattori non calcolabili ed imponderabili che determinano il risultato finale. Lo scorso anno avremmo meritato di qualificarci in Champions League, poi per la differenza reti non ci siamo riusciti. Se ci fosse stata un’interpretazione diversa in alcune circostanze, ora saremmo nella massima competizione europea, ma oggi siamo ad un punto dalla quarta in campionato ed abbiamo ottenuto qualificazione alla fase ad eliminazione diretta di Europa League con due turni d’anticipo. Nel nostro mondo vige il detto ‘mors tua vita mea’ ed è sbagliato perché ognuno deve guardare dentro la propria casa. Noi sappiamo dove possiamo arrivare, poi spetta ad ogni altra componente ambientale metterci nelle condizioni migliori per lavorare. In estate abbiamo avuto offerte importanti alle quali nessun presidente nel mondo avrebbe derogato, ma sulla base di un impegno preso dalla società con il progetto e con il tecnico abbiamo rifiutato. Nel mercato invernale ci saranno valutazioni tecniche che stabiliranno come e dove intervenire in caso di bisogno.

Le valutazioni delle acquisizioni estive sono state svolte sulla base di decisioni tecniche e sul rendimento di alcuni nuovi interpreti può incidere anche il fattore ambientale: mi auguro che l’ambientamento di quest’ultimi possa concludersi, ma nella nostra storia sappiamo che tanti calciatori hanno stentato inizialmente per poi esprimersi al meglio. Qui ci sono le condizioni affinché ciò accada, i nuovi arrivati sono tutti calciatori di valore. La nostra squadra è sul mercato, non perché ogni elemento sia in vendita, ma perché tutti i club vorrebbero i nostri giocatori. Ciò vuol dire che le scelte tecniche sono state giuste: l’obiettivo è mettere tutti i calciatori nelle condizioni di potersi esprimere al massimo”.

(fonte: sslazio.it)

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