di Danilo GALDINO

“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
Joseph Goebbels con queste sue parole, non è stato fonte d’ispirazione solo per i nazisti nella seconda guerra mondiale, ma con il passare del tempo, questo concetto è stato sposato e messo in atto un po’ da tutti. Solo i più ignoranti, i superficiali e gli ingenui, non comprendono che tutto il mondo da ormai parecchi decenni viene influenzato, pilotato è governato attraverso il quarto potere.
Ma cos’è il quarto potere?
La locuzione quarto potere si riferisce alla funzione dei mezzi della comunicazione di massa i come strumenti della vita democratica. Essi, infatti, informano la collettività sui comportamenti della politica, della finanza, dei crimini e tutto quello che ha un interesse di massa.
L’espressione è nata in Inghilterra nel 1787, durante una seduta della Camera dei Comuni del Parlamento inglese, il deputato Edmund Burke rivolgendosi ai cronisti parlamentari seduti nella tribuna riservata alla stampa esclamò: “Voi siete il quarto potere!”
In effetti, in una democrazia, i mezzi d’informazione dovrebbero garantire la pubblicità della vita politica, sociale, quotidiana e di tutto in generale, ma chi manovra astutamente i fili del mondo si è impossessato di questo importantissimo quarto potere.
E allora: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
Questo è ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni a Roma, pur di seminare zizzania nel mondo Lazio, ormai è diventata una vera e propria disciplina sportiva nazionale e qua nella nostra città di medaglie d’oro di bugie sporche d’inchiostro ne abbiamo tante.
Martedì 4 dicembre 2018, dalle pagine del Messaggero:
“Peruzzi, l’Angelo custode sta pensando all’addio. Non c’è più sintonia tra il club manager e la società. Idea Mauri.
IL FUTURO: In estate era stato molto chiaro: firmo il rinnovo ma se verranno meno determinate condizioni mi faccio da parte. Angelo Peruzzi lo ha messo nero su
bianco nelle tre ore di colloquio che ha avuto con Lotito e Tare. Un solo anno.
Passo dopo passo perché lui è abituato a non andare mai oltre. Figura ingombrante sì, ma solo per la sua corporatura. Più volte decisivo nel corso dei suoi due anni a Roma nel fare da raccordo tra lo spogliatoio e la società.
Già, semplice raccordo e non certo una presenza scomoda. Insomma non vuole
imporre i diktat ma essere un consigliere perché sa benissimo come funziona uno
spogliatoio. Finora ha bene o male avuto mano libera nel farlo. Rapporti sereni
con la dirigenza tranne in estate quando restò molto male quando il ds Tare
prese Proto come portiere senza chiedergli il minimo parere. Lui avrebbe preso Sirigu. Acqua passata. La figura di Peruzzi era stata una mossa voluta dal
presidente per delimitare i ruoli di competenza dei vari dirigenti.
SGUARDO AL PASSATO: Ora è altro che si sta facendo strada nella testa dell’Angelo custode. Il clima di frizione tra tecnico e presidente non sta giovando neanche a lui che è un po’ finito ai margini di quel progetto. A lui il compito di comunicare la
decisione di andare in ritiro. Questa la sua ultima apparizione. Qualche intromissione di troppo lo ha limitato nella sua azione. Anche il fatto che più di un giocatore lo abbia scavalcato non gli è piaciuto. Ora il club manager potrebbe pensare di lasciare il suo compito a fine anno. Qualcuno dice già a gennaio, ma è una ipotesi molto remota. Possibile per lui un ruolo in Federazione. E’ abituato a rispettare le parole date e lo farà anche se non sente più quel feeling. La cosa si vocifera già da qualche tempo dalle parti di Formello e Lotito starebbe già pensando ad una alternativa per non rimanere scoperto in un ruolo che ritiene molto importante. In passato, in ballottaggio con Peruzzi, ci fu Ledesma. L’argentino però si è eclissato dal mondo Lazio. Un nome che sta prendendo sempre più quota è quello dell’ex capitano Mauri. Ha l’avallo di qualche ex compagno, conosce bene l’ambiente e si muove benissimo. Lui, però, per ora preferisce non commentare.”
Formello, mercoledì 5 dicembre 2018 ore 15:00:
“Mi dispiace aver letto alcuni articoli questa mattina, non ho mai avuto un gran rapporto con la stampa, forse non sono un buon comunicatore per questo motivo, ma non mi sembra di aver mai dichiarato di voler lasciare la Lazio. Questo mi dispiace e non so da dove sia emersa una notizia simile. Sono qui da tre anni ed è da tre anni che rinnovo annualmente il mio accordo economico con il Club: il mio contratto è sempre stato della stessa durata e mi piace stipularlo così in accordo anche con il Presidente Claudio Lotito. Alla fine di ogni anno vengono sempre portate a termine delle analisi in una Società. Nessun calciatore all’interno dello spogliatoio ha rumoreggiato o ha manifestato malumore per la decisione di andare in ritiro: è sempre meglio dormire con la propria compagna o con i propri figli, ma abbiamo riscontrato il favore dell’allenatore ed anche dei calciatori. Stiamo parlando di una decisione presa in comune accordo, non si tratta di una soluzione punitiva, ma di uno stratagemma per compattarci.”
Così parlò Angelo Peruzzi… così sconfessò un intero quotidiano, il suo Caporedattore allo sport e tutti i suoi giornalisti che si occupano di Lazio.
Il messaggero nasce storicamente come una persona che ha il compito, occasionale o permanente, di comunicare notizie o recare annunzi. Mercurio ad esempio con i suoi piedi alati era il messaggero degli Dei.
Ora nel 2018 il messaggero è diventato foriero di baggianate…
Il diktat imposto nelle redazioni dei soliti quotidiani dichiaratamente anti-Laziali è ormai chiaro un po’ a tutti, provare a cancellare in tutti i modi possibili la bella immagine che si è conquistata e costruita la Lazio nostra nelle ultime tre stagioni. Martellare e inventare quotidianamente notizie depotenzianti per far perdere le certezze acquisite dai Laziali dopo una fantastica stagione di record infranti, numeri sbalorditivi e con un trofeo vinto.
Sono passati quattro giorni dalla fine di Chievo-Lazio e l’intensità degli attacchi mediatici anziché affievolirsi, è già arrivata al massimo della potenza.
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”
La bufera di bugie, le notizie stravolte e manipolate, che si sono abbattute su di noi nell’ultimo anno, hanno sortito un effetto contrario a quello che speravano in tanti: anziché disunire, disgregare, indebolire e demoralizzare la parte più indomita del popolo Laziale, ci ha motivati ancor di più.
La storia lo insegna, quando siamo stati accerchiati e hanno provato a metterci con le spalle al muro per ucciderci, ci siamo sempre compattati e siamo riusciti a vincere ogni battaglia, anche quelle che sembravano imprese impossibili.
Nonostante la delusione di un mancato traguardo sfuggito nell’ultima mezz’ora della stagione scorsa, e l’assenza di una vittoria da ben quattro partite ufficiali, siamo ancora più agguerriti, vogliosi e determinati. Bisogna sorridere davanti ai tanti manichini che stanno eseguendo senza scrupoli gli ordini impartiti dal proprio burattinaio. I Laziali più intelligenti e smaliziati, passeranno queste giornate a sorridere divertiti. Sì, sorrideremo leggendo e ascoltando le tante cretinate che verranno veicolate da questi manichini, senza volto, senza età, ma con nomi e cognomi ormai sempre più conosciuti da tutti.
Più ci combatterete e più ci difenderemo, più ci vorrete morti e più lotteremo. Siamo stati allevati alla battaglia e cresciuti contrastando tutto questo.
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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