Nicola Amoruso, cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

La classifica dice che la Lazio è quinta, a un solo punto dal Milan e a quattro dall’Inter, per cui non è un campionato del tutto deludente. Ci sta avere dei cali nel corso del campionato ma la squadra di Inzaghi ha sempre dimostrato di avere idee e identità, con un calcio sempre molto propositivo. Ci si aspetta di più perché in questi anni la Lazio ha dimostrato di essere cresciuta e poter puntare a obiettivi importanti.

Immobile per la Lazio ha fatto tanti gol ed è un giocatore dal quale è difficile prescindere, lo dice anche Inzaghi, ed ha anche il carisma per poter trascinare una squadra che comunque ha tanta qualità. Come punto di riferimento per la Lazio in campo e fuori è ormai importantissimo, credo che non ci sia nulla da migliorare in questo Immobile che mette qualità e quantità in abbondanza nelle sue prestazioni.

Dopo l’exploit dell’anno scorso Milinkovic-Savic mi sembra spento, credo però che le caratteristiche di un giocatore non cambino da un anno all’altro, considerando anche che il contesto di squadra e l’ambiente sono a lui ben conosciuti, ormai. Credo che il problema sia mentale, credo che in cuor suo il serbo sperasse di fare il grande salto sul mercato: essendo un calciatore giovane, Milinkovic deve trovare le motivazioni in ogni allenamento, giorno dopo giorno, perché la Lazio ha un gran bisogno di ritrovarlo nella sua forma migliore.

La Sampdoria è una squadra che gioca bene ed è ben messa in campo, è una formazione che può impensierire le big perché ha una grande organizzazione offensiva, gioca corta e ha giocatori che hanno molta gamba, la Lazio dovrà fare attenzione considerando che i blucerchiati hanno la necessità di tornare a far risultato anche fuori casa.

Sono in totale disaccordo con quella che è stata l’assegnazione del Pallone d’Oro, parlando da puro appassionato di calcio. E’ la politica di questo Pallone d’Oro a lasciarmi perplesso, con tutto il rispetto per Modric, sono Cristiano Ronaldo e Messi che restano gli unici a fare la differenza in ogni partita, guardando la stagione l’avrei dato ancora a Ronaldo, anche se comprendo magari che dopo dieci anni c’era voglia di cambiare.

In Italia siamo abituati a complicarci la vita: il VAR ha tante telecamere a disposizione, alcuni episodi sono chiari e vanno comunicati subito all’arbitro. In determinate occasioni c’è la possibilità di valutare in fretta, episodi clamorosi che andrebbero decisi grazie al VAR: un sistema che abbiamo deciso di adottare per sbagliare meno e dunque va usata, senza limiti.

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