di Danilo GALDINO
Sotto la curva del cielo in un applauso di stelle, ho salutato la mia gioventù per ritornare bambino, procedendo in avanti senza pensare a chi ci vuole morti, masticando una gomma al gusto di coraggio, che non finisce mai, neanche se te ne vai e lo ridico ancora per impararlo a memoria.
In questi giorni impazziti di polvere di gloria e lo ripeto ancora, fino a strapparmi le corde vocali, ora che siamo qui, NOI siamo gli IMMORTALI…
Più forti delle infamie, delle ingiustizie e di quelle prepotenze che ti fanno venire voglia di mandare tutti a quel paese, voltare le spalle e andartene. Quelle porcate che ti inducono a mollare e arrenderti, facendo il loro gioco e lasciando campo libero a chi nella vita ama vincere o perseguire i propri traguardi in modo sleale, cinico e spietato.
Il premio Nobel per la letteratura Hermann Hesse ha spiegato il modo più efficace per reagire alle varie infamie che ci vengono sottoposte continuamente: “Contro le infamie della vita le armi migliori sono: la forza d’animo, la tenacia e la pazienza.
La forza d’animo irrobustisce, la tenacia diverte e la pazienza dà pace”.
Forza d’animo, tenacia e pazienza… è quello che ci è voluto per superare l’ennesimo fine settimana calcistico da voltastomaco, è quello che ci è voluto per rimontare per ben due volte una partita contro una delle squadre più forti ed organizzate del torneo.
Sì perché la serie A italiana ha già deciso chi può competere e concorrere, e chi no, alla conquista delle piazze più importanti e remunerative.
Ciò che sta accadendo è sempre più squallido, vergognoso e maleodorante: le prime quattro squadre della classifica per un motivo o per un altro nelle ultime settimane hanno rallentato e frenato, ma come sempre la mano di chi controlla la stanza dei bottoni ha salvaguardato i propri interessi economici in modo sempre più plateale e sfacciato.
Var come var, nessuno può e deve mettere a repentaglio gli investimenti fatti, i soldi prestati con i conseguenti interessi maturati che devono rientrare assolutamente.
Vorrebbero un campionato a quattro squadre, dove l’Inter perde inaspettatamente in casa la sua imbattibilità; gli altri dopo aver pareggiato domenica scorsa in casa del Chievo e con una sfida proibitiva allo Stadium di Torino sabato prossimo, non si potevano permettere di pareggiare un’altra partita e inanellare una pericolosa serie negativa. Il Napoli e la Juventus dopo qualche balbettio sono tornate a girare come nei giorni migliori e poi…
Poi c’è quella “maledetta Lazio” che continua ad essere una minaccia costante. Sì, quella “maledetta Lazio”, perché viene apostrofata in questo modo da chi sperava nella sua definitiva dipartita calcistica e invece NOI siamo gli IMMORTALI.
Prima del fischio d’inizio i bookmakers ci davano sfavoriti, giocavamo in uno dei campi più difficili della serie A, contro una delle squadre che come noi ha stravinto il proprio girone di Europa League mostrando un’organizzazione di gioco e delle individualità d’alto livello.
Un uno-due nel giro di cinque minuti che avrebbe schiantato chiunque, ma non questa “maledetta Lazio”.
Il colpo letale che avrebbe ucciso le speranze di un intero popolo ed i sogni di un’intera stagione è stato parato da quel giovane portiere albanese che è sempre più una certezza. In quel momento una molla è scattata nella testa di un campione di 22 anni che ha preso sulle sue spalle tutti e ha scagliato per ben due volte la palla in rete. D’un tratto Bergamo si è ritrovata dal festeggiare una larga vittoria all’essere in ginocchio davanti allo strapotere di un gigante serbo. La Dea nerazzurra però nel suo tempio non s’arrende facilmente e, complici degli errori difensivi, si riportava nuovamente in vantaggio. La stragrande maggioranza dei tifosi d’Italia pregustava già la nostra fine, ma NOI siamo gli IMMORTALI…
La Banda Inzaghi gioca e lotta, sospinta dal cuore e dalle voci dei tanti poeti guerrieri biancocelesti arrivati fino a Bergamo, si rialza, corre, reagisce e… pareggia!
Questa “maledetta Lazio” è ancora là a braccare tutte le altre squadre di vertice, non c’è verso di farla fuori e di eliminarla.
Questa “maledetta Lazio” è più forte delle squalifiche, degli errori del VAR, della sfortuna, degli infortuni e della forza degli avversari…
Questa “maledetta Lazio” ed il suo straordinario popolo, da sempre sono più forti della morte… NOI siamo gli IMMORTALI!!!
Lotterò con ardimenti come i veri combattenti, come un legionario sarò pensiero e azione, e schiaccerò i nemici con onore e senza passione.
No, non puoi fermare chi ancora non si arrende e ha un cuore impavido e ribelle.
No, non puoi sperare di fermarci facilmente, perché siamo come il vento noi…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!!!